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Premio Letterario Tropea 2013

 
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renato
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MessaggioInviato: Lun Giu 03, 2013 9:22 am    Oggetto: Premio Letterario Tropea 2013 Rispondi citando

Come da piacevole consuetudine eccoci dunque all'annuale appuntamento con la

settimaEDIZIONE del

PREMIO LETTERARIO TROPEA 2013



Premiazione il 24-29 settembre 2013 a Tropea

Per tutte le altre info sul Premio:

www.premioletterariotropea.org

Contatto Facebook: Premio Letterario Tropea

Contatto Twitter: @premio_tropea


Saranno 13 i libri che si contenderanno l’accesso alla terna dei finalisti del Premio Letterario Nazionale Tropea, giunto alla sua settima edizione e il cui svolgimento rappresenta il fiore all’occhiello del TropeaFestival Leggere&Scrivere, che si svolgerà dal 24 al 29 settembre prossimi. Il comitato tecnico-scientifico, presieduto da Isabella Bossi Fedrigotti è al lavoro per valutare i titoli da cui verranno fuori i finalisti, che saranno ufficializzati domenica 26 maggio durante un incontro pubblico presso il Museo Diocesano di Tropea. Nella sua già significativa storia, il Premio Tropea può vantare un palmarès di assoluto valore, rilanciato lo scorso dicembre dalla vittoria di Mimmo Gangemi nella vibrante saga de “La signora di Ellis Islandâ€, pubblicato da Einaudi. Evento culturale di alto profilo, innovativo nella sua capacità di coniugare tradizione ed innovazione, (è stato il primo premio in Italia ad adottare il formato e-book), il “Tropea†ha provato la validità della sua formula segnalando all’attenzione del grande pubblico numerosi autori e romanzi di qualità, capaci di travalicare anche i confini nazionali o di innalzarsi al rango di veri e propri casi letterari come è avvenuto per Roberto Saviano, indimenticabile vincitore della primissima edizione, o ancora per Carmine Abate, che proprio da qui ha trovato lo slancio per affermarsi al “Campielloâ€. Merito del gran lavoro compiuto negli anni dall’Accademia degli Affaticati, promotrice del Premio, e del suo presidente Pasqualino Pandullo. La Cerimonia finale di Premiazione è un appuntamento che rappresenta ormai da anni l’occasione per un incontro di cartello e reale fermento culturale, oltre che di spettacolo e di mondanità, alla presenza di alte cariche istituzionali oltre che di importanti personalità del mondo della cultura e del giornalismo. Anche quest’anno i titoli in selezione portano la vivida intelligenza di autori del calibro di Maurizio De Giovanni, Edoardo Albinati, Stefano Zecchi, Antonio Moresco e Benedetta Palmieri, solo per citare qualcuno dei nomi tratti dalla rosa in selezione. La modalità di scelta della terna finalista è tra l’altro una delle peculiarità più rilevanti (e trasparenti) del Premio Tropea: avverrà infatti in una seduta pubblica durante la quale è possibile partecipare assistendo allo scrutinio dei voti in presa diretta. Una volta selezionati i tre libri, avrà inizio il coinvolgimento della giuria popolare, composta questa da giovani studenti tropeani e membri dell’“Accademia degli Affaticatiâ€, voti che si andranno a sommare a quelli dei 409 Sindaci dei comuni calabresi chiamati a decretare quale delle tre opere si affermerà durante la finalissima del prossimo settembre. Oggi il “Tropea†è ritenuto uno tra i più importanti premi letterari nel panorama editoriale italiano, rafforzando più che mai il suo impegno nella sua natura partecipata, oltre che nel suo originario compito culturale. Nato come riconoscimento per promuovere il piacere per la lettura in una Calabria che legge ancora poco, ha poi stabilito un saldo legame con il territorio, offrendo così un sostegno concreto non solo alla promozione e alla diffusione del libro, secondo l’invito formulato dall’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri che ha colto gli intenti del Presidente Giuseppe Scopelliti, ma anche ai processi di sviluppo civile ed economico oltre che di rafforzamento della legalità nell’intera regione.

Questo l’elenco completo con l’indicazione della casa editrice e dei titoli\autori scelti:

Einaudi

Maurizio De Giovanni, Vipera, Einaudi, 2012

Falco Editore

Lina Furfaro, Giuditta Levato, La contadina di Calabricata, Falco Editore, 2012

Feltrinelli

Benedetta Palmieri, I funeracconti, Feltrinelli, 2011

Laurana

Paolo Grugni, La geografia delle piogge, Laurana, 2012

Mondadori

Edoardo Albinati, Vita e morte di un ingegnere, Mondadori, 2012

Stefano Zecchi, Dopo l'infinito cosa c'è, papà? Fare il padre navigando..., Mondadori, 2012

Antonio Moresco, La Lucina, Mondadori, 2013

Daria Bignardi, L’acustica perfetta, Mondadori, 2012

Pellegrini

Sergio Aquino, Giustizia islamica, Pellegrini, 2012

Ponte delle Grazie

Philippe Claudel, Profumi, inventario sentimentale degli odori di una vita, Ponte delle Grazie, 2013

Quodlibet

Vito Teti, Il Patriota e la maestra. La misconosciuta storia d’amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento, Quodlibet, 2012

Rizzoli

Catena Fiorello, Dacci oggi il nostro pane quotidiano, Rizzoli, 2013

Tgbook

Maria Concetta Preta, Il segreto della ninfa Scrimbia, Tgbook, 2012

SELEZIONE TERNA FINALISTA 2013



Saranno Benedetta Palmieri (I Funeracconti ed. Feltrinelli), Vito Teti (Il patriota e la maestra ed.Quodlibet) ed Edoardo Albinati (Vita e morte di un ingegnere ed.Mondadori), i tre finalisti della Settima edizione del Premio Letterario Nazionale Tropea. Questo il responso dello scrutinio pubblico, annunciato come da tradizione da Maria Faragò presso il Museo Diocesano, emerso dal voto espresso dal comitato tecnico-scientifico, presieduto dalla giornalista e scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti.

Tre storie totalmente opposte concorrono quindi nella determinazione dell’ennesima terna di qualità che porterà lustro alla finalissima del prossimo 29 settembre, con il Premio che andrà a confluire nel più ampio bacino del TropeaFestival Leggere & Scrivere, quest’anno alla sua seconda edizione.

La Palmieri con i suoi ben poco ortodossi Funeracconti impersona uno stile realmente originale con una narrazione vivida e creativa, Teti invece ha conferito un taglio storico\antropologico ad una romantica storia d’amore dai forti contenuti sociali, Albinati infine ha scritto un romanzo duro nel ricordo di un padre apparentemente anaffettivo che poi stempera la sua crudeltà nella dolcezza del ricordo.

Alla cerimonia condotta da Pasqualino Pandullo, erano presenti Mario Caligiuri, assessore alla Cultura della Regione Calabria, l’Onorevole Dalila Nesci e Lucio Ruffa, assessore alla Cultura del comune di Tropea, che hanno fatto quadrato sulla necessità di fare rete e creare valore in un settore che rappresenta l’ennesimo bivio mancato per la definitiva valorizzazione di un territorio che mantiene nonostante tutto, delle potenzialità incomparabili.

E se Ruffa ha assicurato il massimo appoggio da parte della locale amministrazione, Caligiuri partendo dalla recente ottima esperienza del Salone Internazionale del libro di Torino, dove la Calabria era la regione ospite, ha puntato il dito sul valore strategico del TropeaFestival Leggere & Scrivere per potenziare la scia di positività ed impegno a favore dell’aumento del numero dei lettori, chiesto dal presidente Regionale Scopelliti. Vibrante anche l’intervento dell’Onorevole Nesci, che con un filo di emozione ha ricordato il suo impegno a favore della manifestazione, (è stata presente fin dall’inizio nello staff organizzativo), prima del suo prestigioso incarico parlamentare che sta sviluppando con grande impegno e dedizione. “Il Tropea Festival- ha ribadito- rappresenta il volto di quella Calabria libera e fiera che lotta contro tutte le mafie, affermando orgogliosamente il proprio valore.â€

Con la terna dei finalisti pronta, avrà ora inizio il coinvolgimento della giuria popolare, composta questa da 41 fra giovani studenti tropeani e membri dell’Accademia degli Affaticati, voti che si andranno a sommare a quelli dei 409 Sindaci dei comuni calabresi (assistiti dall’Asmenet Calabria, rappresentato in sala da Gennaro Tarallo), chiamati a decretare il vincitore assoluto durante la finalissima del prossimo 29 settembre, al culmine della seconda edizione del TropeaFestival Leggere & Scrivere (soggetto capofila Sistema Bibliotecario Vibonese, diretto da Gilberto Floriani).
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MessaggioInviato: Mar Giu 18, 2013 9:40 am    Oggetto: Rispondi citando

Titolo: I funeracconti
Autore: Benedetta Palmieri
Editore: Feltrinelli
Num. Pagine: 140



Trama:
Un presenzialista dei funerali che partecipa alle esequie di sconosciuti ricavandone impressioni e suggestioni che poi annota metodicamente nel suo “curriculum mortisâ€. Una donna – Maria Addolorata – a capo di una blasonata agenzia di pompe funebri, il cui motto è: “A ogni cerimonia il proprio stileâ€. Un parco dei divertimenti molto particolare – FuneraLand – che promette di far morire dal divertimento. La redazione di una rivista “Glamourt†– alle prese con il numero speciale, il tredici. Una “dama di condoglianzeâ€, perché quando una persona muore chi rimane è più solo. Collezionisti di rarissimi carri funebri. Tumulatori di piccoli animali domestici e necrofori di fiori d’appartamento. Otto racconti che iniziano quando tutto finisce. Otto racconti che giocano con la morte e con le sue innumerevoli declinazioni – qualche volta drammatiche, spesso assurde, sempre umanissime. Benedetta Palmieri affronta uno degli ultimi tabù con ironia partenopea e scaramantico disincanto, perché dietro la paura della morte c’è un mondo da raccontare.

Recensione:
Un libro grazioso e originale che si mette a raccontare diverse sfumature dei colori del lutto italiano, la morte come non era mai stata vista, tra riviste specializzate, uomini e donne che hanno dedicato l’intera vita – senza ironizzare – all’arte del funerale in ogni sua sfaccettatura, senza però mai scadere nel banale o nel cattivo gusto, trattando ogni argomento con delicata comicità o serietà, a seconda del punto di vista.
I racconti sono un susseguirsi di stranezze e disincanto, la morte guardata con gli occhi di chi fa affari e di chi invece ormai è così tanto affezionato a quel mondo da averlo reso il proprio universo personale, chi collezionando macchine, chi dedicandovi il proprio lavoro, chi per passione.
Lo stile è leggero e godibile, gli argomenti sono narrati con gentilezza e simpatia, è un libro alternativo fantasioso e gradevole che merita di essere letto perché strappa ben più di un sorriso, svolgendo forse un ruolo apotropaico nell’esorcismo di qualche paura atavica.



Titolo: Il patriota e la maestra. La misconosciuta storia d'amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento
Autore: Vito Teti
Editore: Quodlibet
Num. Pagine: 366



Trama:
Antonio Garcèa, nato in Calabria nel 1820 a San Nicola di Vallelonga, fu un patriota risorgimentale, rinchiuso per undici anni nelle carceri borboniche, e poi combattente tra 1859 e 1861 con l’esercito sardo e con Garibaldi. Giovanna Bertòla, piemontese di Mondovì, lo sposò diciottenne nel 1861. Ufficiale del Regio esercito e poi impiegato delle ferrovie lui, pedagoga, fondatrice e responsabile di istituti di insegnamento femminile lei, entrambi facevano parte di quell’élite alla quale, dopo aver costruito l’Italia, era affidata la speranza di costruire “d’azeglianamente†gli italiani. “La somma delle vite di Antonio e Giovanna copre un secolo, il loro percorso comune (1861-1878) ne occupa la parte centrale e corrisponde circa ai due primi decenni dello stato unitario, di cui ognuno di loro, in base a educazione ed esperienze molto diverse, aveva fatto ideale di vita e condizione necessaria alla modernizzazione della società italiana. Il loro impegno diretto nella vita attiva, durato per lei fino al 1916, copre ben settant’anni di questo lungo secoloâ€.

Recensione:
Vito Teti, antropologo, racconta di aver cominciato questo viaggio partendo da una piccola teca di legno custodita nella biblioteca comunale del suo paese: San Nicola da Crissa, in provincia di Vibo Valentia. Lì era infatti custodito un pezzo di aorta del patriota Carlo Poerio, “lasciato in segno di amicizia e di riconoscenza ad Antonio Garcèa, compagno di battaglie e di prigionia durante gli ultimi anni del Regno borbonicoâ€, una di quelle tipiche reliquie del nascente culto civile della nuova Italia. Si è poi aggiunta la scorta di vari documenti d’archivio e privati, e un racconto scritto dalla stessa Giovanna dopo il matrimonio. “Testo esemplare, vero monumento edificato dalla giovanissima moglie in onore degli anni di lotta del marito, e testimonianza della sua adesione personale a un modello di totale impegno politico ed eticoâ€. Costruita integrando il lavoro dell’antropologo con quello dello storico, questa “storia minuta, quotidiana, faticosa, segnata da speranze e delusioni – a cui fanno da sfondo altre storie e altre figure del Risorgimento meridionale – (…) aiuta a uscire da retoriche nazionali e da nostalgie neoborbonicheâ€. La stessa “storia dell’incontro tra un ‘vero figlio delle rupi calabre’ e la ‘Mammagrande’ piemontese, che girano l’Italia per affermare il loro credo, è metafora di un’altra storia tra sud e nord, uomo e donna, passione e ragione, ceti privilegiati e ceti popolari. Un altro modo di ‘fare l’Italia’ era possibile e il Risorgimento non sempre è stato ‘tradito’â€.



Titolo: Vita e morte di un ingegnere
Autore: Edoardo Albinati
Editore: Mondadori
Num. Pagine: 154



Trama:
I padri degli anni sessanta, non tutti, ma quelli che avevano studiato, che appartenevano alla borghesia medio-alta, che sentivano la responsabilità di partecipare fattivamente alla ricostruzione del paese, dovevano somigliare molto all’ingegner Albinati, un uomo all’apparenza severo e totalmente dedito al lavoro. “Laddove il lavoro sembrava esaurirsi, lui se ne creava dell’altro inventandosi difficoltà, improvvisi inceppi nell’andamento dei suoi affari, guai simulati e problemi virtuali, tanto per avere del materiale da gettare nella caldaia del suo inarrestabile motoreâ€. Erano padri, quelli, quasi incapaci di slanci affettivi verso i figli e molto parchi in generale nel manifestare i propri sentimenti. Eppure questo padre ingegnere che guida veloce per le strade di una Roma fiduciosa e lieta a bordo di una rombante Alfa Romeo, incarna, almeno agli occhi del figlio, una certa rinfrancante ambiguità, che lo allontana dal rischio di essere giudicato troppo conforme a un preciso modello generazionale. “Credo che egli finisse per essere conformista proprio per un eccesso di anticonformismo, per disinteresse cioè verso le regole cui bene o male era obbedienteâ€. E intanto il figlio fa la sua strada, allontanandosi – come spesso succede – dalla figura paterna e dai modelli che essa rappresenta. Altri interessi, altri tipi di studio, altro lavoro, altra vita. Ma che tipo di vita è (o è stata) quella di un padre che abbiamo sempre visto come parte integrante di un paesaggio familiare, ma con il quale, in fondo, non siamo mai entrati in contatto? È questo “mondo†che il figlio scrittore intende indagare, partendo da una constatazione semplice, anche se in fondo amara: “Di mio padre ne so quanto ne so di uno scrittore minore del secondo Ottocento italiano. Cioè qualche aneddoto, il riassunto della trama, e in quattro parole, come si diceva a scuola, la sua poeticaâ€.

Recensione:
L’occasione per ripensare il padre, per imbastire una narrazione densa e intensa intorno a lui, è data dall’approssimarsi di una malattia incurabile, che costringe il figlio ad annullare ogni distanza sia fisica sia emotiva con il genitore. Di questa fase Albinati non ci risparmia nulla: se ne avverte il peso, la sofferenza, ma anche il bisogno di dire, di usare la scrittura come fosse la ricucitura di una trama spezzata o l’unico strumento capace di togliere peso e ridare una accettabile leggerezza a un dolore altrimenti insopportabile. Albinati ha aspettato vent’anni per pubblicare questo libro, poiché non voleva darlo alle stampe finché la madre era viva. Da questo si può intuire quanto intime, private e familiari siano le vicende narrate, eppure – allo stesso tempo – la “sua†storia assume il valore di una parabola universale. Anche grazie a un prosa tesa e perfetta, lo stile autobiografico di Albinati non è mai né compiaciuto né autoreferenziale, ma diventa, semmai, occasione di profondissime riflessioni morali sul vivere e sul morire. “Viviamo prigionieri del mito della profondità e della complessità, finche la morte, privandoci delle cose più ovvie, le rende ironicamente memorabili. Le superfici cominciano a splendere, splendono le cose secondarie, i ricordi più fiochi e le parole che dicevamo per caso e che non avremmo appuntato nemmeno a matita ora diventano leggendeâ€.
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MessaggioInviato: Mar Ott 01, 2013 11:28 am    Oggetto: Rispondi citando



La Segreteria del Premio comunica che, a causa di imponderabili inconvenienti tecnici e logistici indipendenti dalla volontà degli organizzatori, la Seconda Edizione del TropeaFestival Leggere&Scrivere 2013 e la Settima Edizione del Premio Letterario Tropea sono state rinviate a data da destinarsi.

http://www.corrieredellacalabria.it/stories/vibo_valentia/17323_premio_tropea_tutto_rinviato_a_ottobre/

Stay tuned! ok

ciaociao

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MessaggioInviato: Ven Ott 11, 2013 11:49 am    Oggetto: Ufficializzazione del programma Rispondi citando

UFFICIALIZZATO IL PROGRAMMA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL

TROPEAFESTIVAL LEGGERE& SCRIVERE

Ufficializzata la seconda edizione del TropeaFestival Leggere&Scrivere, uno dei sei eventi che fa parte dell’esclusivo cartellone Calabria Terra di Festival, iniziativa che ha dato un taglio rispetto al recente passato e che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’assessorato alla Cultura della Regione Calabria.

L’evento, pur mantenendo la sede centrale dei suoi tanti appuntamenti a Tropea, si aprirà ancora una volta al territorio circostante, con un occhio di particolare riguardo per Vibo Valentia, sede del Sistema Bibliotecario Vibonese, capofila del progetto, nonchè eletto a qualificato Polo regionale per la politiche della lettura.

Dal 4 al 10 novembre prossimi, il TropeaFestival Leggere& Scrivere si snoderà attraverso una ricca sequenza di eventi fra incontri, dibattiti, focus, approfondimenti, itinerari e molto altro, abbinate a scrittori di fama, intellettuali, giornalisti, musicisti ed artisti di varia origine e formazione. Molte intelligenze chiamate a un confronto fra lettura e scrittura nell’epoca dei nativi digitali, per un percorso che non è solo quello di un tradizionale festival di letteratura ma che vuole essere un momento importante nelle strategie di promozione della lettura.

Da Tropea, perla del tirreno, prediletta da un flusso ininterrotto di turisti provenienti da ogni dove, gli appuntamenti del suo fitto programma, al quale ha dato una gradita consulenza artistica lo scrittore Mimmo Gangemi, quest’anno diviso è in tre sezioni (Una Regione per Leggere, Carta Canta e Calabria, fabbrica di cultura), andranno a toccare anche alcuni luoghi imprescindibili del suo circondario ricco di storia e consapevolezze, con gli Itinerari Culturali Vibonesi che, partendo proprio dal suo capoluogo, riallacceranno i fili di una memoria ancora vivida, allargandone la prospettiva a Serra San Bruno e Soriano, con degli speciali laboratori artistici e letterari.

Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 novembre il Festival culminerà nelle serate conclusive della settima edizione del Premio Tropea Nazionale Letterario, a cura dell'Accademia degli Affaticati, l'associazione culturale tropeana che lo ha ideato e promosso nell'anno 2006.

Il Premio Tropea, dalla cui storia si è sviluppato il progetto-Festival, è stato il primo, in Italia, ad aver adottato il formato e-book per veicolare i libri che formano la terna dei finalisti. Anche quest'anno, la giuria tecnica presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti e della quale fanno parte tra gli altri i Rettori delle tre Università calabresi, ha scelto dei testi di oggettivo valore nelle firme di:

Edoardo Albinati (per "Vita e morte di un ingegnere", ed. Mondadori)

Benedetta Palmieri (per "I funeracconti", ed Feltrinelli)

Vito Teti ("Il patriota e la maestra", ed Quodlibet).


Il vincitore assoluto sarà decretato dal voto di tutti e 409 i sindaci calabresi - altra caratteristica che rende il Premio Tropea unico nel suo genere - affiancati da una giuria popolare di 41 componenti, allargata anche a studenti.

La proclamazione e la consegna del Premio avverranno nel corso della cerimonia ufficiale fissata per domenica 10 novembre 2013.
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MessaggioInviato: Lun Nov 11, 2013 10:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

RISULTATO FINALE EDIZIONE 2013:

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1° Vito Teti - “Il Patriota e la maestra†(Quodlibet, 2012);



2° Edoardo Albinati - “Vita e morte di un ingegnere†(Mondadori, 2012);



3° Benedetta Palmieri - “I Funeracconti†(Feltrinelli, 2011).





"E’ Vito Teti con “Il Patriota e la maestra†(Quodlibet, 2012) a vincere la settima edizione del Premio Letterario Nazionale Tropea con 136 voti sui 27 ottenuti da Edoardo Albinati con “Vita e morte di un ingegnere†(Mondadori, 2012) e i 25 di Benedetta Palmieri con “I Funeracconti†(Feltrinelli, 2011).

La vittoria di Vito Teti è un indicatore della tendenza a prediligere le storie legate al reale rispetto alle narrazioni o ai romanzi di fantasia. “La storia con la s minuscolaâ€, vicissitudini individuali che legandosi tra loro danno vita al racconto di vicende storiche e di dinamiche che producono l’evoluzione sociale. Da archivi e testi mai o poco frequentati, emergono personaggi ed eventi minori, storie individuali e familiari sconosciute, passioni, pensieri e azioni dimenticate. È alla ricerca di queste vite parallele che è andato Vito Teti, rintracciando la vicenda di Antonio Garcèa, calabrese, patriota rinchiuso in tutte le carceri borboniche, e Giovanna Bertòla, piemontese, giovane maestra e fondatrice de «La Voce delle Donne», giornale di donne e per le donne. Una storia minuta, quotidiana, faticosa, segnata da speranze e delusioni – a cui fanno da sfondo altre storie e altre figure del Risorgimento meridionale – che aiuta a uscire da retoriche nazionali e da nostalgie neoborboniche. La storia dell’incontro tra un «vero figlio delle rupi calabre» e la «Mammagrande» piemontese, che girano l’Italia per affermare il loro credo, è metafora di un’altra storia tra Sud e Nord, uomo e donna, passione e ragione, ceti privilegiati e ceti popolari. Un altro modo di “fare l’Italia†era possibile e il Risorgimento non sempre è stato “traditoâ€.

Il Premio Letterario Nazionale Tropea - ideato e promosso dall'Accademia degli Affaticati e primo concorso nazionale ad aver veicolato i libri in formato ebook - si è svolto all’interno della seconda edizione del “TropeaFestival Leggere&Scrivereâ€, frutto di un partenariato tra Il Sistema Bibliotecario Vibonese (soggetto capofila), i comune di Tropea, di Vibo Valentia, Soriano Calabro e Serra San Bruno, l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia e la stessa Accademia degli Affaticati.

Vito Teti si è aggiudicato il Premio superando gli altri due finalisti con uno distacco netto: 136 voti totali pari al 72,3% dei voti espressi, Edoardo Albinati con 27 preferenze (14,4%) si aggiudica il secondo posto e a seguire Benedetta Palmieri con 25 voti (13,3%).

A decretare il verdetto sono stati i 409 sindaci di tutta la Calabria col voto combinato di una giuria popolare composta da 41 persone. La vittoria di Vito Teti - che nell’albo d’oro del prestigioso premio segue quella di Mimmo Gangemi (La signora di Ellis Island), Donatella di Pietrantonio (Mia madre è un fiume), Mattia Signorini (La Sinfonia del tempo breve), Carmine Abate (Gli anni veloci), Gianrico Carofiglio (Ragionevoli dubbi), Roberto Saviano (Gomorra) – sottolinea, come già avvenuto con Gangemi e Abate, il gradimento della narrazione legata all’appartenenza e all’identità che Teti esprime anche attraverso il suo radicamento con il territorio e la scelta di approfondire i percorsi della costruzione identitaria, il motivo della melanconia e della nostalgia, l’antropologia dei luoghi e dell’abbandono. Il rapporto antropologia-letteratura è al centro della sua scrittura.

Oltre ai finalisti, nella serata conclusiva condotta da Pasqualino Pandullo (Presidente dell’“Accademia degli Affaticatiâ€, promotrice del Premio) e Livia Blasi (giornalista della sede Rai di Cosenza) presso il Museo Diocesano di Tropea, i professori Alfredo Focà e Pino Lonetti per le Università di Catanzaro e di Reggio Calabria e l’Assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri.

A spiegare il grado di partecipazione al voto elettronico da parte dei sindaci calabresi e dei componenti della giuria popolare è stata Maria Stelitano per Asmenet Calabria. Il “TropeaFestival Leggere&Scrivere†dal prossimo anno sarà gemellato con il “Festival delle storie†della Valle di Comino (Frosinone). La giuria del Premio è costituita da autorevoli nomi del panorama editoriale italiano che hanno selezionato i tre testi finalisti tra cui Isabella Bossi Fedrigotti, firma autorevole del Corriere della Sera e Presidente della Giuria, scrittrice (Premio Campiello 1991), e già Presidente, dal 2005, del “Bagutta†il più antico premio letterario italiano.

La terna di opere selezionate è poi diffusa sull’intero territorio calabrese grazie al coinvolgimento dei 409 sindaci dei comuni calabresi invitati alla lettura delle opere in formato ebook e alla giuria popolare composta da giovani studenti tropeani e membri dell’“Accademia degli Affaticatiâ€. I loro voti congiunti hanno decretato il libro vincitore dell’edizione 2013."


Tantissime congratulazioni al vincitore dell'edizione di quest'anno da parte dello Staff e di tutto il club!

happyhurra happyhurra
happyhurra happyhurra

Arrivederci al 2014!!!!!! ciaociao
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MessaggioInviato: Mar Nov 12, 2013 10:19 am    Oggetto: Rispondi citando

Complimenti al vincitore happyhurra

e come sempre grandi complimenti all'impeccabile organizzazione!!!! ok ok
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